Il vizio di scrivere

Il vizio di scrivere

Vittorio Sermonti

2015
ISBN 9788817084307
2015
ISBN 9788858682272
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Vittorio
Sermonti

narratore, saggista, traduttore, regista, attore, si è sempre occupato del rapporto tra scrittura e voce. Ha scritto, tra l’altro, tre romanzi, un libro di racconti, un saggio-epopea sul calcio, un volume di poesia; dal 1988 al 1993 per Rizzoli ha [...] Leggi tutto

Vittorio Sermonti

2015
ISBN 9788817084307
2015
ISBN 9788858682272

Sinossi

“Se leggere è un vizio, non che scrivere sia una gran virtù. Un romanzo o un volumetto di versi sono merci non richieste. Allora, perché tanto scrivere invano? Si diceva in tempo di grandi ottimismi che scrivere è un’impellenza, che chi scrive è obbligato a scrivere da un prepotente moto interiore. Può darsi; quantunque sulla ambigua prepotenza dei moti interiori ci sarebbe molto da discutere”. In ogni caso Vittorio Sermonti da più di sessant’anni è anagraficamente uno scrittore: cioè “uno degli happy few che debbono la propria miseria all’ostinato esercizio della scrittura”. Qui raccoglie, ordina, disordina il frutto multiforme del suo vizio, che non si limita a riflettere sui meccanismi segreti della poesia, ma si avventura a intervistare Marco Aurelio e Giulio Cesare, a redigere un paio di libretti d’opera, a tradurre in versi due classici di teatro, a scrivere racconti, epigrammi, aforismi e una tragica cronistoria del terremoto dell’Irpinia. La voce è sempre la sua, l’acume è inconfondibile, l’intelligenza è quella colta e libera di chi sta al mondo da ottantasei anni. Un percorso sorprendente a ogni pagina, condotto “con la perseveranza, con l’abnegazione, con l’inconfessabile voluttà” con cui si coltivano i vizi più radicali.

Caratteristiche

Editore Rizzoli
Prezzo 23,00 €
Pagine 666
Formato 13,5 x 21 cm
Data di uscita 17/09/2015
ISBN cartaceo 9788817084307

Sinossi

“Se leggere è un vizio, non che scrivere sia una gran virtù. Un romanzo o un volumetto di versi sono merci non richieste. Allora, perché tanto scrivere invano? Si diceva in tempo di grandi ottimismi che scrivere è un’impellenza, che chi scrive è obbligato a scrivere da un prepotente moto interiore. Può darsi; quantunque sulla ambigua prepotenza dei moti interiori ci sarebbe molto da discutere”. In ogni caso Vittorio Sermonti da più di sessant’anni è anagraficamente uno scrittore: cioè “uno degli happy few che debbono la propria miseria all’ostinato esercizio della scrittura”. Qui raccoglie, ordina, disordina il frutto multiforme del suo vizio, che non si limita a riflettere sui meccanismi segreti della poesia, ma si avventura a intervistare Marco Aurelio e Giulio Cesare, a redigere un paio di libretti d’opera, a tradurre in versi due classici di teatro, a scrivere racconti, epigrammi, aforismi e una tragica cronistoria del terremoto dell’Irpinia. La voce è sempre la sua, l’acume è inconfondibile, l’intelligenza è quella colta e libera di chi sta al mondo da ottantasei anni. Un percorso sorprendente a ogni pagina, condotto “con la perseveranza, con l’abnegazione, con l’inconfessabile voluttà” con cui si coltivano i vizi più radicali.

Caratteristiche

Editore Rizzoli
Prezzo 9,99 €
Pagine 664
Data di uscita 17/09/2015
ISBN ebook 9788858682272

Vittorio
Sermonti

narratore, saggista, traduttore, regista, attore, si è sempre occupato del rapporto tra scrittura e voce. Ha scritto, tra l’altro, tre romanzi, un libro di racconti, un saggio-epopea sul calcio, un volume di poesia; dal 1988 al 1993 per Rizzoli ha pubblicato la Commedia di Dante, racconto-commento in tre volumi (edizione rivista e aggiornata nel 2015); nel 2002 Sempreverdi, nel 2007 la traduzione dell’Eneide, nel 2009 Il vizio di leggere e nel 2014 la traduzione delle Metamorfosi di Ovidio.