I vicerè

Federico De Roberto

2011
ISBN 9788858612538
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Federico
De Roberto

(1861-1927) nasce a Napoli ma trascorre quasi tutta la sua vita a Catania, a parte qualche permanenza a Milano e a Roma. Collaboratore dei principali giornali nazionali, la sua imponente produzione letteraria solo negli ultimi decenni ha ottenuto la giusta [...] Leggi tutto

Federico De Roberto

2011
ISBN 9788858612538

Sinossi

1894 Nascono John Ford e Nikita Chruscev – Viene eseguito per la prima volta il Prélude à l’après-midi d’un faune di Debussy – Yersin e Kitasato isolano il bacillo della peste – Nasce la Banca d’Italia – I Vicerè, scritto fra Catania e Milano, viene dato alle stampe nel capoluogo lombardo dall’editore Galli – Al Teatro nuovo di Napoli esordisce il tenore Enrico Caruso – A Milano viene fondato il Touring Club Italiano – Emile Berliner lancia sul mercato il grammofono a disco

Nel momento in cui la storia siciliana si fa storia italiana, De Roberto affonda con gelido distacco il suo bisturi nel “decadimento fisico e morale di una stirpe esausta”, e se ne serve per rappresentare la cancrena di un’intera nazione. Il racconto si svolge tutto fra un testamento e un comizio: il primo apre il romanzo, testimoniando l’antico familismo feudale, il secondo lo chiude, dando voce alla mistificazione risorgimentale, al trasformismo, alla demagogia della nuova politica. Saranno le parole dell’ultimo erede della famiglia a segnare la pace fatta tra vecchio e nuovo: “Ora che l’Italia è fatta, dobbiamo fare gli affari nostri”.

Giuseppe, dinanzi al portone, trastullava il suo bambino, cullandolo sulle braccia, mostrandogli lo scudo marmoreo infisso al sommo dell’arco, la rastrelliera inchiodata sul muro del vestibolo dove, ai tempi antichi, i lanzi del principe appendevano le alabarde, quando s’udì e crebbe rapidamente il rumore d’una carrozza arrivante a tutta carriera.

Caratteristiche

Editore Bur
Prezzo 2,99 €
Pagine 696
Data di uscita 14/01/2011
ISBN ebook 9788858612538

Federico
De Roberto

(1861-1927) nasce a Napoli ma trascorre quasi tutta la sua vita a Catania, a parte qualche permanenza a Milano e a Roma. Collaboratore dei principali giornali nazionali, la sua imponente produzione letteraria solo negli ultimi decenni ha ottenuto la giusta attenzione critica, anche all’estero.