Ettore Fieramosca

Ettore Fieramosca

Massimo D'Azeglio

2010
ISBN 9788817042581
2013
ISBN 9788858647370
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Massimo
D'Azeglio

Massimo d’Azeglio 1798 – 1866 Nato da nobile famiglia torinese e avviato malvolentieri alla carriera militare del padre, si dà ben resto a un’esistenza dissoluta. Ma di colpo, nel 1820, cambia vita: abbandona l’esercito e si dedica completamente alla pittura, [...] Leggi tutto

Massimo D'Azeglio

2010
ISBN 9788817042581
2013
ISBN 9788858647370

Sinossi

Il romanzo ci viene proposto dal suo narratore-pittore come una sorta di polittico profano: i suoi fondali si susseguono come su tanti altari delle nostre antiche cattedrali, le singole tavole pittoriche si succedono, anta dopo anta, a formare un racconto unitario.”
– Guido Davico Bonino è critico letterario e teatrale, ha insegnato presso l’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri, per BUR, D’amore si vive e Manifesti futuristi (2010).

Caratteristiche

Editore Bur
Prezzo 10,50 €
Pagine 300
Formato 13 x 20 cm
Data di uscita 08/09/2010
ISBN cartaceo 9788817042581

Sinossi

Il romanzo ci viene proposto dal suo narratore-pittore come una sorta di polittico profano: i suoi fondali si susseguono come su tanti altari delle nostre antiche cattedrali, le singole tavole pittoriche si succedono, anta dopo anta, a formare un racconto unitario.”
– Guido Davico Bonino è critico letterario e teatrale, ha insegnato presso l’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri, per BUR, D’amore si vive e Manifesti futuristi (2010).

Caratteristiche

Editore Bur
Prezzo 2,99 €
Pagine 300
Data di uscita 28/06/2013
ISBN ebook 9788858647370

Massimo
D'Azeglio

Massimo d’Azeglio 1798 – 1866 Nato da nobile famiglia torinese e avviato malvolentieri alla carriera militare del padre, si dà ben resto a un’esistenza dissoluta. Ma di colpo, nel 1820, cambia vita: abbandona l’esercito e si dedica completamente alla pittura, alla letteratura e alla politica. Diventa presidente del Consiglio nel 1849, in uno dei momenti più drammatici della storia italiana, e vi resta fino al 1852, quando cederà il suo posto a Cavour e si ritirerà a vita privata. La sua storia è narrata ne I miei ricordi, ma la sua opera capitale resta Ettore Fieramosca, con la quale, sono parole sue, intendeva “mettere un po’ di fuoco in corpo agl’italiani”.