Bastavano uno spicchio di terra e un pallone tra i piedi per innamorarsi del calcio. Negli anni ’60-’70 non serviva nient’altro. I pomeriggi passati a correre e a cercare la porta sono stati l’infanzia di tutti, anche di Eraldo Pecci che in questo suo secondo libro racconta uno sport e un mondo che non esistono più. Tirando fuori da un baule i ricordi della sua vita – dall’infanzia in Romagna alle partite sotto casa, dagli esordi nel Bologna alla Serie A e alla Nazionale –, il campione offre il ritratto poetico e nostalgico di un calcio (e di un Paese) che sembra ormai una favola. Una dichiarazione d’amore al gioco che ha segnato la sua vita e quella di milioni di appassionati, popolata dai comprimari con cui ha condiviso la passione e un tratto di strada, e dai protagonisti dello sport “più bello del mondo”, da Bulgarelli a Bearzot, a Maradona e tanti altri. Un racconto intelligente e scanzonato, com’è sempre stato anche il modo di stare in campo di Eraldo Pecci.
Editore | Bur |
Prezzo | 12,00 € |
Pagine | 256 |
Data di uscita | 25/08/2020 |
ISBN cartaceo | 9788817145749 |