Vittorio Sereni (1913-1983) è una delle voci poetiche più alte del nostro secondo Novecento. Formatosi nella Milano di Antonio Banfi e di «Corrente», esordì con la raccolta Frontiera (1941). Dall’esperienza della guerra e della prigionia nasce il Diario d’Algeria (1947). Insegnante, impiegato alla Pirelli e infine dirigente della Mondadori, coltivò con discrezione e perplessità la sua vena poetica (Gli strumenti umani, 1965, Stella variabile, 1981). Valente traduttore, lascia anche importanti prose saggistiche e narrative (Letture preliminari, 1973; Gli immediati dintorni, 1962; La tentazione della prosa, 1998).
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