Lo stato canaglia

Lo stato canaglia

Piero Ostellino

2009
ISBN 9788817028219
2010
ISBN 9788858601402
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Piero
Ostellino

Piero Ostellino si è laureato in Scienze politiche all’Università di Torino con Alessandro Passerin d’Entrèves e Norberto Bobbio. Giornalista, è stato corrispondente da Pechino e da Mosca e direttore del “Corriere della Sera”, giornale del quale oggi è uno dei [...] Leggi tutto

Piero Ostellino

2009
ISBN 9788817028219
2010
ISBN 9788858601402

Sinossi

COME LA CATTIVA POLITICA
CONTINUA A SOFFOCARE L’ITALIA

La dittatura della burocrazia e l’assedio al libero mercato.
Il saccheggio della cosa pubblica e il controllo della morale privata.
È la fine della libertà in Italia?

Viviamo, si dice, in un Paese libero. Nulla di più falso: oggi in Italia tutto è vietato tranne ciò che è esplicitamente consentito. Da Nord a Sud, i cittadini si trovano ostaggio di uno Stato potentissimo, a cui un’infinità di regolamenti e decreti, imposte e balzelli permette di infiltrarsi in ogni recesso della vita quotidiana: dalle leggi sulla procreazione a quelle sulla prostituzione, dai meandri della giustizia all’autovelox. Un’Entità che governa, senza averne delega, la nostra esistenza ma che è nel contempo abbastanza debole da trovarsi nelle mani di una oligarchia incolta e becera, seppure voracissima. Intanto, nell’economia gravata dalla crisi, dilagano le distorsioni del mercato, dal canone televisivo alla vicenda Alitalia, passando per “liberalizzazioni” che sono solo una cortina di fumo di dirigismo e demagogia. A fare le spese di provvedimenti di salvataggio che a stento nascondono le eterne logiche di interesse, al solito, è il cittadino tassato e vessato, inibito nelle sue libere iniziative. E costretto a guardarsi continuamente le spalle, perché inseguito da un potere occhiuto quanto incapace di gestire le risorse e di produrre efficienza e innovazione.
In questa spietata analisi del declino culturale, politico ed economico italiano, Piero Ostellino presenta una preoccupante carrellata di nomi, fatti e dati. Denuncia la latitanza del pensiero liberale, asfissiato da collettivismo e corporativismo. Torneranno mai in Italia le idee, e le prassi, dell’autonomia, della responsabilità individuale, della certezza della pena? La risposta non è consolante, anzi è un durissimo j’accuse rivolto alla pessima politica cui permettiamo di governarci. Ma prendere atto del disastro in corso è un’occasione per riflettere e provare a salvare quel che resta della nostra democrazia.

Caratteristiche

Editore Rizzoli
Prezzo 19,00 €
Pagine 252
Formato 13,5 x 21,5 cm
Data di uscita 04/03/2009
ISBN cartaceo 9788817028219

Sinossi

COME LA CATTIVA POLITICA
CONTINUA A SOFFOCARE L’ITALIA

La dittatura della burocrazia e l’assedio al libero mercato.
Il saccheggio della cosa pubblica e il controllo della morale privata.
È la fine della libertà in Italia?

Viviamo, si dice, in un Paese libero. Nulla di più falso: oggi in Italia tutto è vietato tranne ciò che è esplicitamente consentito. Da Nord a Sud, i cittadini si trovano ostaggio di uno Stato potentissimo, a cui un’infinità di regolamenti e decreti, imposte e balzelli permette di infiltrarsi in ogni recesso della vita quotidiana: dalle leggi sulla procreazione a quelle sulla prostituzione, dai meandri della giustizia all’autovelox. Un’Entità che governa, senza averne delega, la nostra esistenza ma che è nel contempo abbastanza debole da trovarsi nelle mani di una oligarchia incolta e becera, seppure voracissima. Intanto, nell’economia gravata dalla crisi, dilagano le distorsioni del mercato, dal canone televisivo alla vicenda Alitalia, passando per “liberalizzazioni” che sono solo una cortina di fumo di dirigismo e demagogia. A fare le spese di provvedimenti di salvataggio che a stento nascondono le eterne logiche di interesse, al solito, è il cittadino tassato e vessato, inibito nelle sue libere iniziative. E costretto a guardarsi continuamente le spalle, perché inseguito da un potere occhiuto quanto incapace di gestire le risorse e di produrre efficienza e innovazione.
In questa spietata analisi del declino culturale, politico ed economico italiano, Piero Ostellino presenta una preoccupante carrellata di nomi, fatti e dati. Denuncia la latitanza del pensiero liberale, asfissiato da collettivismo e corporativismo. Torneranno mai in Italia le idee, e le prassi, dell’autonomia, della responsabilità individuale, della certezza della pena? La risposta non è consolante, anzi è un durissimo j’accuse rivolto alla pessima politica cui permettiamo di governarci. Ma prendere atto del disastro in corso è un’occasione per riflettere e provare a salvare quel che resta della nostra democrazia.

Caratteristiche

Editore Rizzoli
Prezzo 9,99 €
Pagine 252
Data di uscita 11/10/2010
ISBN ebook 9788858601402

Piero
Ostellino

Piero Ostellino si è laureato in Scienze politiche all’Università di Torino con Alessandro Passerin d’Entrèves e Norberto Bobbio. Giornalista, è stato corrispondente da Pechino e da Mosca e direttore del “Corriere della Sera”, giornale del quale oggi è uno dei più apprezzati opinionisti. Il suo libro più recente uscito per Rizzoli è Il dubbio (2003).