La fiera della vanità

William M. Thackeray

2007
ISBN 9788817017978
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William M.
Thackeray

William Makepeace Thackeray (1811-1863). Nato in India, compie gli studi a Londra e a Cambridge. Viaggia, tenta di lavorare come avvocato, quindi va a Parigi a studiare disegno e giornalismo. Qui incontra e sposa Isabella Shawe, l’immagine femminile di tanti [...] Leggi tutto

William M. Thackeray

2007
ISBN 9788817017978

Sinossi

Becky Sharp vive in Gran Bretagna nell’anno 1819, è giovane, bella, parla francese, sa cantare e suonare il piano. Ma al contrario della sua amica Amelia, perfetta guida di moralità, Becky vuole una vita comoda, e sa bene che gli agi non si comprano con le virtù. Nel suo mondo, il mondo reale, i giovanotti parlano di moda, i ladri non sono affatto galanti e il gentiluomo ha un nome da ronzino. L’eroe non trova posto nella vita reale, e neanche tra le pagine di Thackeray. Acuto specchio della visione sociale dell’autore, La fiera della vanità è un romanzo vivace e multiforme, dotato di una tagliente leggerezza nell’affrontare il ridicolo, dove la Storia e il quotidiano vivono sulla stessa pagina senza contraddizioni e creano una delle più realistiche raffigurazioni del XIX secolo. Pubblicato all’epoca come romanzo a puntate, fu subito acclamato dai lettori come un moderno bestseller, e rimane oggi, anche grazie alla trasposizione cinematografica di Mira Nair del 2004, un classico intramontabile.

Caratteristiche

Editore Bur
Prezzo 13,00 €
Pagine 880
Formato 13 x 19,8 cm
Data di uscita 05/09/2007
ISBN cartaceo 9788817017978

William M.
Thackeray

William Makepeace Thackeray (1811-1863). Nato in India, compie gli studi a Londra e a Cambridge. Viaggia, tenta di lavorare come avvocato, quindi va a Parigi a studiare disegno e giornalismo. Qui incontra e sposa Isabella Shawe, l’immagine femminile di tanti suoi romanzi futuri. Nel 1840 Isabella si ammala e viene rinchiusa in manicomio. Per Thackeray è al contempo l’abisso e l’inizio di anni di intensa attività letteraria. Nel 1844 scrive Barry Lyndon, dal quale Stanley Kubrick trarrà ispirazione per l’omonimo film. Nel 1848 pubblica il libro che gli dà la fama, La fiera della vanità.