Tre donne di estrazione sociale, educazione, età, nazionalità diverse – e però simili nel loro destino di mal amate, ritenute minorenni tutta la vita o forzatamente adulte fin dall’infanzia – sono le protagoniste di una vicenda che dai primi del Novecento arriva agli anni del secondo dopoguerra. Eppure le storie di Teresa, Maria e Sofia trovano il loro corrispondente in situazioni di oggi anche se al posto di una ragazza del nord Italia, che va a servizio, potrebbe esserci una ragazza moldava o ucraina e al posto della bambinaia tedesca, come usava fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, una sudamericana. L’universo femminile sembra essersi incastrato in un meccanismo circolare e apparentemente inalterabile, perché immutate sono la arrendevolezza, il desiderio di affidarsi, il bisogno d’amore delle donne, come immutate sono le condizioni sociali che ne determinano i percorsi di vita. Le tre protagoniste sono legate, in modi e con motivazioni e risultati diversi, all’infanzia, vero e proprio centro focale delle loro storie. Nei figli – mancati, mancanti o strappati alla madre perché non legittimi – e nella loro cura le tre donne trovano inizialmente la ragione della loro vicinanza, poi, il motivo di una sincera solidarietà.
Col suo linguaggio terso e lineare Isabella Bossi Fedrigotti narra una storia di femminile quotidianità – tre vite commosse e commoventi coi loro silenzi, le parole non dette, le prevaricazioni, il mistero tenuto chiuso nel cuore dove sempre dimora la speranza della gioia – creando tre figure mitiche e senza tempo.
Editore | Rizzoli |
Prezzo | 17,00 € |
Pagine | 192 |
Formato | 14 x 21,5 cm |
Data di uscita | 14/05/2008 |
ISBN cartaceo | 9788817017626 |