Nel nome di chi

Valeria Collina

2017
ISBN 9788817097987
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Valeria
Collina

è la madre di Youssef Zaghba, morto sul London Bridge il 3 giugno 2017 dopo aver ucciso, insieme ad altri due attentatori, otto persone. Italiana convertita all’islam, si era trasferita in Marocco insieme al marito e, dopo essersene allontanata, è [...] Leggi tutto

Valeria Collina

2017
ISBN 9788817097987

Sinossi

“Solo una madre può provare il dolore di un’altra madre. So che nulla può essere sufficiente ma io sono pronta a tutto quello che può portare pace.” Valeria Collina è la madre di Youssef Zaghba, uno dei componenti del commando che nel giugno scorso ha ucciso otto persone nell’attentato sul London Bridge. Italiana convertita all’islam, ha vissuto per vent’anni in Marocco, dove ha studiato l’arabo e il Corano. Dopo essere tornata in Italia, nel 2015, ha assistito impotente alla radicalizzazione del figlio, dai suoi tentativi di fuga in Turchia al suo trasferimento a Londra, dove è rimasto incagliato in quella mastodontica macchina promozionale messa in piedi dagli abili comunicatori del califfato nero.Interrogandosi sulle cause della radicalizzazione di Youssef e di tutti i protagonisti dell’ultima stagione di attentati in Europa, l’autrice scrive il manifesto di una nuova battaglia, e spiega le ragioni per cui è fondamentale confrontarsi con i propri figli: “Ci sono giovani che si ubriacano di nascosto, altri che passano fuori la notte senza dirvi nulla, e altri che stanno chiusi nella propria stanza. Ragazzi modello che si presentano puntuali a condividere con voi ogni pasto. Dopo avere messo in pausa l’ultimo video di un ostaggio sgozzato o di un blindato che viene fatto saltare in aria da un attentatore suicida”.

Caratteristiche

Editore Rizzoli
Prezzo 17,00 €
Pagine 252
Data di uscita 19/10/2017
ISBN cartaceo 9788817097987

Valeria
Collina

è la madre di Youssef Zaghba, morto sul London Bridge il 3 giugno 2017 dopo aver ucciso, insieme ad altri due attentatori, otto persone. Italiana convertita all’islam, si era trasferita in Marocco insieme al marito e, dopo essersene allontanata, è tornata in Italia. Oggi vive in provincia di Bologna. Dopo la morte di Youssef ha fondato l’associazione Rahma - “misericordia” - per la promozione dell’integrazione e la lotta contro la radicalizzazione dei giovani musulmani in Italia.