(1916-1987) nel 1941 fu l’ultimo studente ebreo cui fu concesso di conseguire la laurea in Medicina all’Università di Leida. Catturato ad Amsterdam mentre perfeziona in clandestinità la propria formazione da psicoanalista, finì nel campo di transito di Westerbork. Lì conobbe e sposò la diciottenne Friedel, assieme alla quale fu deportato ad Auschwitz. Scrisse le sue memorie pochi giorni dopo la liberazione del campo polacco, dove rimase ancora alcuni mesi per prestare servizio medico. Si imbarcò quindi nella disperata ricerca che lo condusse, quasi per miracolo, a riabbracciare la moglie. Ma il peso insostenibile che gravava sui «salvati» schiacciò infine anche lui e Friedel: negli anni Cinquanta i due firmarono infatti i documenti per il divorzio. Divenuto un rinomato psicoanalista, de Wind si interessò in particolare ai disturbi post-traumatici e fu il primo a descrivere la «sindrome del sopravvissuto».
«Racconto la verità come se fosse una cosa falsa, a differenza di molti altri che raccontano cose false volendole far passare per vere. In questo...
Scolpiti sulla pietra, indelebili nella memoria, nei secoli e nei millenni i dieci comandamenti hanno ispirato il pensiero religioso e filosofico, la...
Dal 29 aprile, tutti i romanzi di Dan Brown, tra cui Il codice Da Vinci, Inferno e Origin, tornano in libreria in una nuova veste grafica....