Critica della ragion pura

Immanuel Kant

1998
ISBN 9788817129596
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Immanuel
Kant

(Königsberg, 1724-1804), massimo esponente dell’illuminismo tedesco, insegnò all’Università di Königsberg e lasciò un’impronta duratura e tutt’ora viva nella storia della filosofia, indagando, attraverso l’autoanalisi della ragione, i limiti e le funzioni delle facoltà umane.

Immanuel Kant

1998
ISBN 9788817129596

Sinossi

VOLUME PRIMO
Dobbiamo al XVIII secolo, e in particolare a Kant, la nozione della filosofia come tribunale della ragione pura, che conferma o respinge le pretese della cultura restante.
Richard Rorty

Pubblicata a Riga nel 1781 e uscita in seconda edizione ampiamente riveduta nel 1787, la Critica della ragione pura è considerata una delle opere fondamentali della filosofi a moderna. In essa Kant affronta il problema della conoscenza risolvendo la secolare diatriba tra razionalisti ed empiristi e spostando il centro dell’interesse teoretico dal mondo esterno al soggetto e alle categorie conoscitive che rendono possibile l’esperienza. Una vera e propria rivoluzione copernicana che ha aperto una grande stagione per la ricerca filosofica.
Questa edizione della Bur presenta una nuova traduzione, accompagnata da un ampio commento che illumina tutte le tematiche più complesse dell’opera.

VOLUME SECONDO
I libri nei quali ha bevuto le sue più forti essenze il mondo contemporaneo e da cui noi stessi siamo stati spiritualmente edificati si chiamano Critica della ragione pura, Critica della ragione pratica e Critica della capacità di giudizio.
Ortega y Gasset

Su un comune sfondo kantiano si basa tutta la grande filosofia del Novecento. In particolare, l’adesione a un’impostazione di tipo trascendentale ? con una rilevanza centrale attribuita all’aspetto linguistico ? e ritenuta da molti il punto di partenza più adeguato per stabilire un confronto tra Martin Heidegger e Ludwig Wittgenstein.
Le forme di vita di cui parla Wittgenstein nelle Ricerche filosofiche sono condizioni formali, sono le strutture del tessuto della vita, che rendono possibile un mondo dotato di significato. Sono gli equivalenti di quelle che Kant chiama le condizioni di possibilità dell’esperienza, ossia le forme dell’intuizione e i concetti puri dell’intelletto. E sono le stesse categorie formali che Heidegger, in Essere e tempo, chiama “esistenziali”. Questa comune ascendenza kantiana non implica la negazione delle differenze ma, pur nella diversità, ci fa vedere quanto sia stata e sia tuttora vitale la lezione del filosofo di Konigsberg.

Caratteristiche

Editore Bur
Prezzo 20,00 €
Pagine 608
Formato 11 x 18 cm
Data di uscita 02/09/1998
ISBN cartaceo 9788817129596

Immanuel
Kant

(Königsberg, 1724-1804), massimo esponente dell’illuminismo tedesco, insegnò all’Università di Königsberg e lasciò un’impronta duratura e tutt’ora viva nella storia della filosofia, indagando, attraverso l’autoanalisi della ragione, i limiti e le funzioni delle facoltà umane.