Il nostro PCI

Fabrizio Rondolino

2021
ISBN 9788817155908
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Fabrizio
Rondolino

è nato a Torino nel 1960. Per molti anni ha lavorato a Roma come giornalista politico prima di trasferirsi nella campagna sabina. Scrive di cani e gatti per l’edizione online del «Corriere della sera».

Fabrizio Rondolino

2021
ISBN 9788817155908

Sinossi

«La tessera del PCI è oggi il coriandolo colorato di un mondo che non c’è più: ne è un frammento minore e minimo, e tuttavia di grande significato, sia per la storia dell’iconografia e della propaganda comunista, sia per il valore sentimentale che ha rivestito nella storia soggettiva di chi in quel partito ha militato e, soprattutto, vissuto.» Sono passati cento anni dal 1921, l’anno in cui i comunisti si separarono dai socialisti, e dalla prima tessera del grande partito di massa che segnerà la storia del nostro Paese. E proprio dalle immagini delle tessere, raccolte nel tempo dall’autore, nasce questo volume: una collezione straordinaria che ripercorre le evoluzioni politiche e iconografiche vissute dal partito di Gramsci, Togliatti e Berlinguer fino allo scioglimento nel 1991. Alle tessere si aggiungono le spille dei movimenti sindacali e operai, i manifesti delle campagne elettorali dalla Costituente in poi, le cartoline e le medaglie, le coccarde delle Feste dell’«Unità», la stampa clandestina: una galleria di memora-bilia che supera la distanza del tempo e parla a tutti, anche a chi il PCI non l’ha conosciuto. Perché, come scrive Fabrizio Rondolino nell’introduzione a questa storia per immagini, «il PCI era prima di tutto, nella soggettività di chi ne faceva parte come nel panorama politico e culturale del Paese, una grande comunità autosufficiente. E poteva essere pienamente autosufficiente, senza per questo diventare una setta, proprio perché era grande».

Caratteristiche

Editore Rizzoli
Prezzo 23,00 €
Pagine 448
Data di uscita 19/01/2021
ISBN cartaceo 9788817155908

Fabrizio
Rondolino

è nato a Torino nel 1960. Per molti anni ha lavorato a Roma come giornalista politico prima di trasferirsi nella campagna sabina. Scrive di cani e gatti per l’edizione online del «Corriere della sera».