La lingua italiana è un vero tesoro di sfumature lessicali, sinonimi e termini puntuali che arricchiscono il nostro modo di esprimerci.
Alcune parole, per quanto poco utilizzate nella vita quotidiana, racchiudono significati affascinanti e possono trasformare il nostro lessico in un potente strumento di comunicazione.
Le parole poco diffuse italiane non sono necessariamente termini arcaici o inutilizzabili, ma anche vocaboli raffinati, tecnici o letterari che, pur essendo parte della nostra lingua, sono spesso trascurati nel parlato quotidiano quando invece praticarli migliorerebbe la dialettica e stimolerebbe il pensiero critico e la creatività.
Arricchire il proprio vocabolario non è solo un esercizio intellettuale ma anche un modo per migliorare la propria capacità di espressione e comprensione.
Ecco alcuni motivi per cui vale la pena scoprire parole difficili:
Uno dei modi migliori per arricchire il proprio vocabolario è leggere con curiosità e attenzione.
La lettura di romanzi, saggi e poesie permette di incontrare parole nuove all’interno di contesti chiari, rendendone più semplice la comprensione e la memorizzazione.
È di recente uscita con Rizzoli il nuovo libro di Andrea Vitali, dal titolo La profezia del povero Erasmo, una strepitosa e divertente tragicommedia dal ritmo serrato che ha come protagonista una coppia di sfaccendati Bonnie e Clyde di provincia, adorabili nella loro scelleratezza.
Attraverso una narrazione arguta, incalzante e ironica, pagina dopo pagina, l’Autore ci fa appassionare a una storia che è quasi un nonsense, e dalla quale non è possibile distogliersi anche per il tone of voice.
Un libro che utilizza un linguaggio ricco di nuovi vocaboli, parole italiane poco usate tutte da imparare divertendosi, come dentro a una grande commedia del teatro dell’assurdo.
Dialoghi surreali, dove l’aulico si mescola al linguaggio comune, situazioni illogiche e un senso di smarrimento che nasce proprio da scambi ed eloqui costruiti con artifici retorici.
Un teatro narrativo che riflette il caos della vita moderna, spesso privando la trama di una logica tradizionale.
Una storia che è parole in disuso, cultura, risate e un viaggio per rendere il proprio linguaggio più potente e il pensiero più preciso in sottile leggerezza.
Ponzare: meditare intensamente, sottoporsi a uno sforzo mentale.
Prevosto: titolo che in alcuni monasteri si dà al primo dignitario dopo l’abate
Gnecco: persona sciocca, goffa e sempliciotta
Leguleio: avvocato di mezza tacca o anche pedante e cavilloso.
Piatire: lamentarsi con tono querulo, fastidioso
Evoluire: muoversi secondo determinate regole
Pudibondo: che mostra grande pudore
Berciare: urlare sguaiatamente, strillare
Brancicare: toccare ripetutamente, stringendo e allentando le dita
Scarmigliato: arruffato, scompigliato
Magnano: artigiano che esegue minuti lavori in ferro, come chiavi, serrature, maniglie, ecc.
Pitocco: accattone, mendicante
Corrusco: scintillante, balenante, che manda bagliori
Anodino: antidolorifico, riferito a sostanza che ha azione calmante
Serotino: di sera, serale
Complessione: costituzione fisica individuale
Sicumera: atteggiamento scostante di presuntuosa superiorità
Postremo: ultimo