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Cyberbullismo: come affrontarlo per proteggere i giovani

Cos’è che scatena quell’odio non solo cieco, ma spesso anche senza volto? Quale impulso assale chi commette atti di molestia nascondendosi dietro uno schermo e, soprattutto, cosa intendiamo quando parliamo di cyberbullismo?

 

Cyberbullismo significato

Il cyberbullismo è un tema di grande rilevanza nella società contemporanea, in particolare tra gli adolescenti e i giovani adulti, il gruppo più vulnerabile e, allo stesso tempo, quello maggiormente esposto ai rischi del mondo digitale.

Con il termine cyberbullismo ci riferiamo a tutte quelle forme di aggressione, molestia e discriminazione realizzate attraverso l’impiego dei nuovi strumenti di comunicazione.

 

Differenza tra bullismo e cyberbullismo

Nel contesto digitale, il cyberbullismo si distingue dal bullismo tradizionale per la sua capacità di attraversare confini fisici e temporali, rendendo le molestie perenni e pericolosamente virali.

Molti adolescenti si trovano a confrontarsi con attacchi costanti che avvengono attraverso social media, messaggistica e altre piattaforme digitali, dove la velocità e l’anonimato possono amplificare il danno.

Potremmo dire che il cyberbullismo è una forma ancora più vigliacca del bullismo tradizionale, per diverse ragioni tra le quali l’anonimato, la distanza emotiva dalla vittima e la diffusione spesso virale di contenuti imbarazzanti o addirittura offensivi.

Il cyberbullismo può assumere forme subdole e complesse e non sempre la dinamica delle condotte è chiara e riferibile a un soggetto preciso.

Ciò permette all’aggressore di sfuggire alle conseguenze e colpire in modo più pervasivo e invisibile.

 

Cyberbullismo: i numeri di un fenomeno che spaventa i giovani e allarma gli adulti

Un’indagine effettuata su 1700 giovani dai 14 ai 26 anni in tutta Italia da “Terre des Hommes” e “OneDay” ha fatto emergere che, mentre il bullismo è un fenomeno più maschile, il cyberbullismo colpisce di più le ragazze.

Il 65% dei giovani dichiara di essere stato vittima di violenza e tra questi il 63% ha subìto atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo.

Numeri che lasciano interdetti e che dovrebbero indurre gli adulti a prestare maggiore attenzione su come i giovani utilizzano la rete, i social media e le piattaforme digitali, monitorando segnali di disagio o comportamenti scorretti che spesso passano inosservati.

 

Cyberbullismo e privacy nel mondo digitale

La privacy diventa un’altra vittima del cyberbullismo, poiché spesso le aggressioni avvengono tramite la diffusione non autorizzata di dati personali, immagini o video che compromettono la vita delle persone colpite.

 

La legge sul cyberbullismo e le conseguenze delle azioni online

La legge 17 maggio 2024, n. 70, definitivamente approvata dalla Camera, reca disposizioni volte a prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

La legge incrementa le risorse a disposizione per campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione e introduce l’obbligo del dirigente scolastico, che viene a conoscenza di episodi di bullismo e di cyberbullismo, di informare i genitori dei minori coinvolti e di applicare le procedure previste dalle linee di orientamento ministeriale, promuovendo adeguate iniziative di carattere educativo.

L’art. 2 interviene sulle misure coercitive non penali che possono essere adottate dal tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie inserendo espressamente, tra i presupposti per l’adozione di tali misure, il riferimento a condotte aggressive, anche in gruppo e per via telematica, nei confronti di persone, animali o cose lesive della dignità altrui.

La legge inoltre istituisce la “Giornata del rispetto” quale momento specifico di approfondimento delle tematiche del rispetto altrui, della sensibilizzazione sui temi della non violenza psicologica e fisica, del contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione.

 

Slogan cyberbullismo e romanzi che affrontano il tema

Il mondo digitale permette una libertà d’azione senza precedenti, ma porta con sé anche una responsabilità enorme.

Le parole e i gesti che compiamo online possono avere conseguenze reali e durature, influenzando la vita di chi ci sta attorno.

 

Come mettere in guardia, allora, chi maneggia i social e il web meglio degli adulti?

Cominciamo dagli slogan, sono tanti creativi e intelligenti quelli coniati dagli studenti in occasione di manifestazioni e giornate sul tema.

Eccone alcuni creati per essere condivisi sui canali social e per rafforzare un sentimento univoco contro l’odio in rete.

 

Il rispetto non si spegne con un click: stop al cyberbullismo!

 

Metti il bullo offline, non alimentare l’odio online

 

Fai della rete un luogo sicuro: cattura il rispetto, non l’odio

 

Nella rete ci siamo tutti: non lasciamo spazio ai bulli

 

Il cyberbullismo non è invisibile: le sue ferite si vedono e fanno male

 

E adesso proviamo a farlo consigliando la lettura di un romanzo per young adult, un thriller avvincente, la cui trama ruota attorno a temi importanti come il razzismo, i pregiudizi, il bullismo e la droga.

Mi chiamo Pip e so molte cose. So che typewriter è la parola inglese più lunga che si possa comporre usando una sola riga della tastiera. So che la guerra anglo-zanzibariana fu la più corta della storia, perché durò soltanto trentotto minuti. So anche che questo progetto ha messo me stessa, i miei amici e la mia famiglia in pericolo e ha cambiato molte vite, non tutte in meglio [...].

A parlare è Pip, la protagonista della trilogia di Holly Jackson, i romanzi che oltre ad essere avvincenti, offrono spunti di riflessione su questioni etiche e sociali legate all’uso delle tecnologie.

Nei tre libri, i personaggi si trovano a fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni.

Pip, nel corso delle narrazioni, sarà vittima di atti intimidatori e persecutori, scatenerà invidia e odio sui social, sarà ritenuta bugiarda e opportunista e più volte le giungeranno minacce anonime via email.

Tutte forme di bullismo online, azione “a distanza”, ma dagli effetti incredibilmente personali e devastanti.

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Una riflessione etica sulla privacy

La trilogia di Holly Jackson ha il merito di portare all’attenzione dei giovani lettori temi di grande attualità, offrendo uno spaccato di quanto possa essere pericolosa l’esposizione mediatica dei giovani.

La trama mette in evidenza come, nel cercare di scoprire la verità, i personaggi mettono a rischio la propria sicurezza e quella di chi li circonda, ma solleva anche un’altra riflessione: quanto sono disposti i giovani a sacrificare la propria privacy per la visibilità o la ricerca di approvazione sociale?

È una domanda che tocca direttamente il pubblico di giovani, spesso alle prese con le dinamiche di like, commenti e condivisioni, senza valutare pienamente le ripercussioni a lungo termine.

 

Un’opportunità per discutere di questioni etiche e sociali

La trilogia di Holly Jackson, dunque, offre un’opportunità per aprire un dibattito su temi importanti come il cyberbullismo, lo stalking e catfishing.

 

Nelle sue pagine, i lettori trovano non solo suspense, ma anche una rappresentazione realistica delle insidie del mondo digitale, che permette loro di riflettere sulle proprie esperienze online e sulle implicazioni delle azioni di tutti i giorni.

Questo rende la trilogia uno strumento prezioso per discutere come affrontare il cyberbullismo e come proteggere sé stessi e gli altri dalle insidie del web.