Ri – EMPOWERMENT, RELATIONSHIP AND SELF HELP

Matrigne: da Cenerentola a Sarah Leroy, le madri acquisite tra preconcetti e realtà

Ci auguravamo che la parola matrigna fosse stata espulsa dal vocabolario, eliminata come priva di senso logico, esautorata da quella crosta di spietatezza e crudeltà che l’ha accompagnata per secoli.

Eppure, questa figura continua a sopravvivere, sia nella memoria collettiva che nelle narrazioni contemporanee, trasformandosi e adattandosi ai tempi.

Dalle fiabe dei fratelli Grimm, dove la matrigna è un’icona del male assoluto, alla letteratura moderna, in cui emerge come un personaggio complesso e contraddittorio, la matrigna si rivela un prisma attraverso cui osservare le dinamiche familiari e sociali.

Questo articolo si propone di esplorare la sua evoluzione, da stereotipo fiabesco a ritratto umano e sfaccettato.

 

La matrigna come simbolo del conflitto familiare

Nelle fiabe, il ruolo della matrigna è quello di incarnare un’opposizione rigida e intransigente, una barriera che l’eroe o l’eroina deve superare per crescere e affermarsi.

Questo archetipo si ritrova in molte culture e tradizioni narrative, dove la matrigna diventa il catalizzatore del viaggio di formazione del protagonista.

Ma cosa accade quando questa figura esce dal contesto fiabesco per entrare in quello più realistico e complesso della letteratura moderna?

 

Storie di matrigne: 5 libri per scoprire diversi volti di un personaggio controverso

Con l’evolversi della letteratura, la matrigna ha subìto una trasformazione significativa. Partiamo dal contesto fiabesco e proseguiamo un viaggio tra le pagine di questi personaggi femminili progressivamente rielaborati e sfaccettati nella narrativa moderna.

 

Fiabe di Jacob Grimm, Wilhelm Grimm

Vendette, maledizioni, avvelenamenti, poteri misteriosi e boschi oscuri dove ritrovare la strada sembra impossibile. In questo mondo cupo e inquietante, la purezza e l’innocenza dell’infanzia sono sempre protagoniste, immerse in un universo magico popolato da matrigne, streghe, gnomi, draghi, fate e diavoli.

Gli episodi più sinistri si intrecciano con naturalezza, creando atmosfere di mistero e terrore.

La grande forza di queste fiabe risiede nella severissima punizione del “cattivo”, nella rivincita dei più deboli sugli oppressori: una giustizia implacabile che non conosce sfumature tra il bene e il male, riflettendo perfettamente l’immaginario dissacrante dei fratelli Grimm.

Acquista su

Cenerentola a Kabul di Rukhsana Khan

Jameela non è particolarmente bella, ma è gentile e incredibilmente determinata.

Dopo la morte della madre, il padre decide di lasciare il loro povero villaggio e trasferirsi a Kabul in cerca di una vita migliore.

Ma, incapace di trovare un lavoro stabile, si risposa con una vedova ricca e priva di compassione.

Jameela è costretta a lavorare duramente in casa, fino a quando, su ordine della matrigna, viene abbandonata al mercato, trattata come un oggetto senza valore.

Ritrovandosi in un orfanotrofio, Jameela non perde la speranza: impara a leggere e scrivere, e studia con impegno, determinata a costruirsi un futuro di indipendenza, rispetto e autostima.

Ispirato a un fatto realmente accaduto, questo romanzo racconta una storia di resilienza e speranza, offrendo un messaggio di coraggio e determinazione.

Acquista su

La vacanza di Dacia Maraini

Anna, orfana di madre, lascia il collegio per trascorrere le vacanze estive sul litorale laziale insieme al padre e alla matrigna.

Ancora bambina, ma nel corpo di una giovane donna, Anna esplora con ingenuità e curiosità il mondo degli uomini adulti.

Mentre il rombo degli aerei della guerra interrompe la placida routine di gite in pattino e incontri ai bagni Savoia, Anna si trova a confrontarsi con la sua femminilità e con l’ambiguità di un ambiente borghese ipocrita, che approfitta della sua innocenza.

Un romanzo intenso e attuale, scritto con uno stile essenziale e vibrante, che dà voce a una protagonista emblematica di tutte le donne raccontate da Dacia Maraini.

Acquista su

Storia di una capinera di Giovanni Verga

La vicenda narra di Maria, giovane costretta dalla matrigna a prendere i voti, che durante un breve soggiorno fuori dal convento scopre le gioie della vita e si innamora.

Tuttavia, il ritorno alla clausura segna l’inizio di una sofferenza che la consuma, portandola a soccombere al dolore d’amore.

Raccontata attraverso la forma epistolare, la confessione di Maria si dipana in pagine cariche di emozione, evocando un senso di esclusione e una profonda negazione della vita.

Acquista su

Ti ricordi di Sarah Leroy? di Marie Vareille

Anni Novanta. Sarah Leroy e Angélique Courtin si incontrano all’età di sette anni, in un piccolo cimitero di Bouville-sur-Mer, un paesino sulla costa della Manica.

Sarah è appena diventata orfana di madre e Angélique la accoglie in un abbraccio che diventa il simbolo di un’amicizia.

Quando una matrigna insensibile, ossessionata dalle apparenze, e i suoi due figli entrano a far parte della famiglia di Sarah, il rapporto tra le due ragazze inizia lentamente a trasformarsi.

Ma un giorno d’estate, Sarah scompare misteriosamente. La notizia sconvolge la Francia, ma nonostante il corpo di Sarah non venga mai trovato, un uomo viene condannato per il suo omicidio, e il caso viene chiuso.

Vent’anni più tardi, Fanny Courtin, giornalista e sorella di Angélique, torna a Bouville, accompagnata dalla figliastra Lilou, un’adolescente ribelle e problematica con la quale ha un rapporto turbolento.

Due figure di matrigne diverse, quella di Sarah e quella di Lilou, entrambe alle prese coll ruolo difficile di seconde madri di figlie non proprie.

Acquista su

Le figure materne acquisite perfide per scelta narrativa

Che si tratti di figure malvagie o di donne impegnate a trovare il proprio posto in famiglie allargate, le matrigne continuano a essere un elemento potente della trama.

D’altronde, i cattivi sono sempre i personaggi più interessanti delle narrazioni.

Ma mitologia, letteratura e storia ci hanno insegnato che la madre non è solo quella biologica: lupe, gatti, zie, matrigne, personaggi imperfetti in bilico tra il pregiudizio e il sacrificio.

Ogni legame materno, per quanto inaspettato, contribuisce a definire cosa significa davvero essere una madre: una scelta, un gesto, un atto d’amore.